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Percorsi di visione

Per orientare il pubblico nella scelta dei titoli, le vie del cinema, per quest'edizione, propone dei percorsi di approfondimento sulle tematiche affrontate dai vari registi e sulle caratteristiche che accomunano i film in programmazione. 

SCOMMESSA SUL FUTURO

Talenti emergenti e opere prime sono tra i punti di forza del programma di quest’anno. A partire dalla rivelazione Babyteeth in cui Shannon Murphy, al suo primo lungometraggio e subito in concorso al fianco degli autori più affermati, lancia i giovanissimi Eliza Scanlen e Toby Wallace (Premio Marcello Mastroianni) tra le nuove promesse del cinema. Sorprendente il filmmaker ucraino Valentyn Vasyanovych che in Atlantis (Miglior film della sezione Orizzonti) racconta con sguardo visionario il declino irreversibile del suo paese. Genitorialità, perdita e rinascita sono al centro di altri tre registi da tenere d’occhio. Madre di Rodrigo Sorogoyen, il viaggio intimo di una donna (Marta Nieto, Miglior attirce Orizzonti) dopo la scomparsa del figlio, Sole di Carlo Sironi, il racconto di due solitudini che da un legame di convenienza trovano una speranza inattesa e Un fils di Mehdi M. Barsaoui, riflessione su paternità e rapporto di coppia nella società tunisina. Da non perdere infine il debutto del barese Ascanio Petrini che con il suo Tony Driver firma la ballata americana di Pasquale detto Tony e la sua incredibile avventura tra USA, Messico e Puglia.

 

 

 

 

TRA STORIA E POLITICA

le vie del cinema è anche occasione per riflettere sul presente. In Gloria Mundi Robert Guédiguian, con Ariane Ascaride (Coppa Volpi per la miglior attrice) e i fedelissimi Jean-Pierre Darroussin e Gérard Meylan, denuncia i guasti del neocapitalismo osservando, tra le strade di Marsiglia, la vita di una famiglia ai margini mentre in Adults in the Room, tratto dal libro dell’ex ministro Yanis Varoufakis, Costa-Gavras ripercorre i giorni drammatici della trattativa con l’Eurogruppo e la conseguente crisi finanziaria e sociale greca. Scenari di guerra sono al centro di All This Victory di Ahmad Ghossein (Gran Premio della SIC), ambientato in Libano nel 2006 durante il conflitto tra Hezbollah e Israele, così come in No. 7 Cherry Lane del cino-hongkonghese Yonfan (Premio per la miglior sceneggiatura) le rivolte anticolonialiste del 1967, teatro di una storia d’amore in disegni animati, rimandano alle proteste di oggi per le strade di Hong Kong. Passato e presente si intrecciano anche in A Herdade di Tiago Guedes, cinquant’anni di storia portoghese nella parabola di un possidente terriero che vedrà svanire il suo mondo nel nuovo capitalismo finanziario.

 

 

IL CINEMA DEL FEMMINILE

Mai come nell’edizione di quest’anno le vie del cinema ha aperto uno sguardo sui tanti volti del femminile. Da Pablo Larraín che con il suo Ema mette in scena una donna fuori dagli schemi cui dà corpo e voce la sorprendente Mariana Di Girolamo alla scandalosa Hedy Lamarr, primo nudo della storia del cinema, protagonista di Estasi, il capolavoro del 1933 che si potrà rivedere su grande schermo nella versione restaurata in digitale 4k. E ancora, il talento anticonformista di Kristen Stewart al servizio di Jean Seberg, splendida musa della Nouvelle Vague ma anche attivista politica perseguitata dall’FBI cui il regista Benedict Andrews rende omaggio in Seberg e la diva Gong Li suadente e misteriosa nella spy story Saturday Fiction per la regia di Ye Lou. Tra le tante proposte, non solo star ma donne comuni e promesse del futuro con la giovane rivelazione Eliza Scanlen protagonista di Babyteeth, opera prima della filmmaker australiana Shannon Murphy, e il caleidoscopio di volti ritratti in Woman di Yann Arthus-Bertrand e Anastasia Mikova, duemila donne contro ogni discriminazione.

 

 

 

 

 

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