con Vincent Lindon, Agathe Rousselle, Garance Marillier, Laïs Salameh
Francia/Belgio, 1h48, v.o francese sott. italiano
PALMA D’ORO
Da piccola Alexia ha avuto un incidente che ha costretto i medici a impiantarle una placca di titanio sul lato destro del cranio. Diventata adulta, fa la ballerina e nasconde una vena omicida che si prepara a esplodere. Dopo il sorprendente esordio con Raw – Una cruda verità, la regista francese Julia Ducournau alza il livello dell’ambizione con una pellicola che mescola il body horror più estremo con il melodramma, confermando il suo grande talento. Alla base della narrazione c’è un amplesso umano-automobilistico che non può che ricordare Crash di Cronenberg, ma sono tanti i riferimenti a opere cinematografiche proposti dall’autrice transalpina. Da segnalare che una delle sequenze più forti di quest’opera impressionante è accompagnata dalle note di Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli.
Scheda a cura di LongTake
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CANNES 74 CONCORSO
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