con Zar Amir Ebrahimi, Mehdi Bajestani, Arash Ashtiani, Nima Akbarpour
Danimarca/Germania/Svezia/Francia, 1h57, v.o. persiano, sott. italiano
CANNES 75 CONCORSO
PREMIO MIGLIORE ATTRICE A ZAR AMIR EBRAHIMI
Saeed, un padre di famiglia, è intenzionato a compiere una “missione sacra”, ripulendo la città santa di Mashhad dalla prostituzione, simbolo per lui di immoralità e corruzione. Il modo che sceglie per portare a termine questa impresa è l’omicidio.
Una delle grandi sorprese del Festival di Cannes di quest’anno, Holy Spider è un film capace di scuotere lo spettatore. Alla base c’è la storia vera di un serial killer, che il regista Ali Abbasi utilizza per ampliare lo sguardo proponendo una riflessione sul fondamentalismo religioso e sulla condizione delle donne in Iran: particolarmente inquietante è la famiglia del protagonista e il modo in cui vengono rappresentati i figli, soprattutto in una memorabile sequenza conclusiva.
A journalist descends into the dark underbelly of the Iranian holy city of Mashhad as she investigates the serial killings of sex workers by the so called "Spider Killer", who believes he is cleansing the streets of sinners.
Scheda a cura di LongTake