(Portrait of a Lady on Fire)
con Adèle Haenel, Noémie Merlant, Valeria Golino, Luàna Bajrami
Francia, 2h00, v.o. francese sott. italiano
PREMIO PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA
Diciottesimo secolo, Francia, una giovane pittrice, Marianne, è incaricata di fare il ritratto di Héloïse senza che lei lo sappia. Pertanto, Marianne deve osservare il soggetto di giorno per dipingere il suo ritratto di notte. All’inizio, Marianne svolge il suo lavoro in segreto per non importunare Héloïse, ma, con il passare del tempo, il rapporto tra le due ragazze si fa sempre più intimo. Céline Sciamma per il suo quarto lungometraggio opta per la prima volta per un film in costume. Nel racconto, minimale e minuzioso nella messa in scena, possiamo godere di una regia rigorosa e impeccabile, la scenografia priva di orpelli e quasi disadorna, pone l’attenzione sulle due protagoniste femminili (le figure maschili oltre che di contorno sono quasi impercettibili). È un film sulla scoperta dell’amore, un amore totalizzante quanto censurato e di conseguenza “catturato” nell’opera pittorica. Il quadro (e l’arte) divengono lo strumento per poter affermare il proprio sé. L’amore negato, la dilatazione temporale e la riflessione sul ruolo della donna nella seconda metà del ‘700 regalano allo spettatore grandi emozioni grazie soprattutto alla sapiente scrittura di una sceneggiatura che si è aggiudicata il relativo premio al Festival.
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SELEZIONE UFFICIALE CONCORSO
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