Orizzonti Un tuttofare arabo, sebbene spinto da buone intenzioni, sconvolge la vita quotidiana degli abitanti di un paesino israeliano. Poco dopo il suo arrivo, una giovane viene assalita e la comunità lo accusa. A credergli è solo il suo datore di lavoro, ma persino questa fedeltà viene messa a dura prova quando si svelano altri segreti. Tzahi Grad firma una pellicola che si dimostra ben presto una riflessione sincera e chiara su un conflitto attuale. Il film tratta la paura dello straniero e dell’ignoto e di come essa diventi razzismo, ma non dimentica di intrattenere lo spettatore con un plot dall’alto tasso di mistero. scheda a cura di LongTake |
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A well-intentioned Arab-Muslim handyman upends the day-to-day lives of the locals in a small Israeli village. Shortly after his arrival, a young woman is assaulted and the community quickly turns accusatory. His employer is the only one who believes him, but even those loyalties are tested as more information and secrets are uncovered. (fonte: labiennale.org) |
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