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TO KILL A MONGOLIAN HORSE di Xiaoxuan Jiang

con Saina, Undus, Qilemuge, Tonggalag, Qinartu
Malesia/Stati Uniti/Hong Kong/Corea del Sud/Giappone, 1h38, v.o. mongolo/mandarino sott. italiano

Martedì 24, ore 17.30, Eliseo Multisala, Sala Scorsese. 


VENEZIA 81 - GIORNATE DEGLI AUTORI 



Tra le fredde steppe innevate, Saina, un mandriano mongolo, di giorno si occupa del suo ranch e di notte è un performer che si esibisce per il pubblico. A differenza del regale cavaliere che interpreta nello spettacolo, nella realtà quotidiana Saina scopre che la sua vita da mandriano è sull’orlo di un baratro. Tra i titoli più originali della Mostra del cinema di Venezia di quest’anno, questo viaggio in un paese tanto lontano si rivela decisamente capace di parlare al pubblico di tutto il mondo ed è semplice empatizzare con il personaggio principale. Notevole dall’inizio alla fine.

Amid the wintry steppes, Saina, a Mongolian horseman turned cultural performer, tends his ranch during the day and performs horseback tricks for audiences at night. Unlike the majestic cavalryman he portrays in the show, Saina discovers that his real life as a herdsman is on the verge of disintegrating.

scheda a cura di LongTake

 

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