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IL SILENZIO di Ali Asgari e Farnoosh Samadi

Italia, 15min

Fatma e sua madre sono rifugiate curde in Italia. Durante la loro vista in ospedale, Fatma dovrebbe tradurre ciò che la dottoressa sta dicendo a sua madre, ma continua a restare in silenzio. La creazione di qualsiasi opera d'arte è in diretta relazione con l'emozione dell'artista. Il suo lavoro, infatti, può essere un riflesso dei suoi sentimenti e delle esperienze che vive, non solo come artista ma anche come essere umano. Forse l'artista scopre parte della sua vita nelle sue opere. Questo cortometraggio è in stretta relazione con le nostre vite. Ci siamo trasferiti in Italia per l'università e come migranti abbiamo molte esperienze che ci hanno ispirato per realizzare questo film. Abbiamo scelto di raccontare una storia semplice riguardo la comunicazione perché questo aspetto ha un significato simbolico per noi. Crediamo che avere padronanza della lingua abbia una funzione importante per comunicare tra esseri umani, ma in un contesto di migrazione, questo gioca un ruolo ancora più essenziale (Farnoosh Samadi, Ali Asgari).

In concorso nella sezione Cortometraggi del Festival di Cannes 2016.

Il filmato è preceduto dalla proiezione del cortometraggio Frammenti di un discorso amoroso, seguito dalla proiezione del cortometraggio La Santa che dorme e dal film Nessuno mi troverà.

 
 
     

in programma
sabato 18 | ore 18.00 | Palestrina

   
 
     
     
     

 

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